Lettera alla Comunità

Pubblicato giorno 14 dicembre 2017 - In home page

“Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio” . Queste parole del profeta Isaia contengono un annuncio che ripetiamo ad ogni Natale. Questo bambino della cui nascita celebriamo il ricordo è nato per noi, ci è stato dato. E’ un dono, il vero dono che Dio ha voluto fare all’umanità. La nascita di un bambino nelle nostre famiglie è sempre un avvenimento che apre al futuro, un segno tangibile di speranza. Nel nostro mondo triste, che è chiuso nel presente e non ha lo sguardo lungo che vada oltre il futuro prossimo, una nascita proietta nell’avvenire, diventa segno che si crede in una possibilità di vita.
La speranza è una parola che oggi viene usata quasi esclusivamente per indicare desideri o auguri.
Un bambino che entra nel mondo ci richiama invece ad un investimento di fede e di amore che è stato fatto dai genitori: di fede nella vita e di amore nell’offrire le proprie energie per il suo sviluppo.
Dio Padre donando a noi il suo Figlio ha espresso la sua fiducia e la sua speranza in noi: la sua fiducia nel mandarlo in mezzo a noi e la sua speranza nella nostra risposta di accoglierlo. Per tanti adulti il Natale è una festa che ha perso il suo significato, dedicata ai bambini, una occasione di vacanza dal lavoro, una occasione di vuoto e di tristezza. Per i cristiani è invece la gioia di sapere che Dio non ha mai dimenticato l’umanità, e ha seminato in essa la divinità che la trasforma interiormente, la rinnova, la rigenera. La vita di ogni persona che viene nel mondo è ‘impastata’ di divinità: il lavoro, l’amore, la gioia, il correre per soddisfare a tutti gli impegni, la sofferenza, la stessa morte, tutto ciò che è umano è ora toccato dal divino e ha risonanze trascendenti.
I nostri auguri esprimano questa nostra speranza.
Buon Natale!
d. Flavio