Ministri Straordinari dell’Eucarestia.
Carlo, Pino, Gemma, Antonio, Mario, Diego, Cristian, Paolo, Giovanni, chi sono? Sicuramente li avete visti distribuire l’Eucarestia durante le Sante Messe, ma non è il solo loro compito. Nel 1973, Papa Paolo VI ha istituito questo importante ministero, dando mandato ai parroci di individuare tra i propri fedeli chi avviare ad un periodo formativo per la distribuzione dell’Eucarestia in chiesa e presso i malati o anziani. Dopo la formazione, sono stati incaricati dal Vescovo a svolgere questo Ministero, che deve essere rinnovato ogni anno partecipando ad un momento formativo.
Spesso la malattia o l’avanzare degli anni, mettono in condizione i fedeli di non poter più partecipare alla Santa Messa, con la presenza dei ministri straordinari è possibile dar loro la possibilità di continuare a ricevere l’Eucarestia. Richiederlo è molto semplice, si contatta il parroco che in seguito ad un colloquio con la persona richiedente, provvederà ad incaricare un ministro. Il Ministro si metterà in contatto con il malato e concorderà con lui il giorno per ricevere l’Eucarestia. Questo ha reso possibile che molti fedeli impossibilitati a partecipare alla Santa Messa in parrocchia, abbiano la possibilità di ascoltarla alla radio o televisione e partecipare concretamente all’Eucarestia della comunità attraverso la comunione. La visita ad un malato o ad un anziano è momento di arricchimento reciproco, spesso per chi è costretto a letto o anche solo tra le mura di casa: la visita del ministro si trasforma in un momento di incontro e aiuto.
Vorrei spendere due parole per un Sacramento che è caduto un po’ in “disuso” ma che Gesù stesso ha istituito per alleviare le sofferenze della malattia, è L’Unzione degli Infermi, che possono somministrare solo i vescovi e i sacerdoti. Per troppo tempo è stato chiamato erroneamente Estrema Unzione, ma non è il suo vero significato.
Gesù svolse un’intensa attività di guarigione, curando ogni sorta di malattie e risuscitando persino i morti.
Questo stesso potere Gesù lo ha dato ai suoi discepoli:
“Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.”
(Matteo 10, 8)
Si dice poi che gli apostoli realizzavano l’opera della guarigione attraverso l’olio: “scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano” (Mc 6,13).
È tutto l’insieme da tenere presente: non è solo l’ungere con l’olio che guarisce, come se fosse una medicina prodigiosa, ma soprattutto l’accettazione dell’annuncio salvifico del Vangelo.
Spesso noi ministri straordinari vorremmo proporlo a chi vediamo soffrire, ma troviamo difficoltà ad accennare al discorso, per questo retaggio che ci portiamo dietro.
Ho conosciuto una persona che ha ricevuto l’Olio Santo per 4 volte, la prima volta aveva 85 anni, ed è mancato a 102. Credo che per lui sia stata una vera esperienza di guarigione.